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Natale Pastore

Il Big Brother Food

Sono un ragazzo umile, che fonda il proprio stile di vita sulla semplicità e sul rispetto. Rispetto per la natura e rispetto per le persone. In Big Brother Food ho voluto far conciliare questi due principi: rispetto per la natura, perché distribuisco solamente sapori genuini e prodotti autoctoni seguendo la loro stagionalità; rispetto per le persone, perché credo fermamente che una stretta di mano o una pacca sulla spalla valgano più di accordi scritti e timbrati.

«Sono un ragazzo fortunato, perché sono figlio di contadini»

Big Brother Food nasce dall’idea di un ragazzo umile, figlio di contadini e, soprattutto, amico di tutti. Un ragazzo che ama la propria terra, la Valle del Sarno, e che è sempre pronto a far scoprire i prodotti eccellenti che questa terra fertile genera.

«Non è da tutti essere per pochi»

Mi definisco un piccolo distributore, perché preferisco concentrare la mia gamma solo sui prodotti indispensabili, provenienti da aziende di primissimo livello selezionate con estrema attenzione: pomodoro Passione Terra Mia, farina Molini Pizzuti, pasta Cuomo, olio Baldassare, mozzarella Podere dei Leoni e birra Aeffe.

Pochi prodotti, ma di qualità. Una scelta dettata dalla necessità “morale” di elevare gli standard qualitativi e di naturalità del mangiare sano, tipico e genuino. Prima di proporlo a chef, pizzaioli, cuochi e ristoratori mi piace conoscere il prodotto, ma soprattutto le persone che ci sono dietro. Mi piace conoscere l’azienda, la famiglia, le persone, la loro storia.

Tutto nasce da qui

Big Brother Food nasce dalla volontà di trasmettere a chef, ristoratori e pizzaioli le potenzialità dei prodotti autoctoni della Valle del Sarno e delle limitrofe campagne fertili della Campania, con cui preparare piatti, pietanze e pizze eccellenti per sorprendere i propri clienti.

Ma nasce soprattutto da un gioco con lo chef Arcangelo Apuzzo del ristorante “Il Covo del Buongustaio” di Vico Equense (Na). Una sera portai presso il ristorante dello chef Arcangelo un barattolo di pomodoro Gustarosso, raccolto nelle terre di mio padre che fa parte della DANIcoop Società Cooperativa Agricola.

Lo chef rimase stupefatto dalla dolcezza di questo pomodoro e mi chiese dove l’avessi preso. Gli parlai della mia provenienza dalla Valle del Sarno. Una terra, questa, dove nascono il San Marzano e il Crovarese: due pomodori eccellenti, prodotti autoctoni.

La riscoperta delle origini

Questo episodio mi ha portato a riflettere sulle mie origini. Uno come me che è nato in campagna, figlio di contadini, non ha avuto problemi a spiegare allo chef la provenienza di quel tipo di pomodoro e di cosa si trattasse. Non capivo inizialmente, invece, la bellezza di questa cosa: purtroppo siamo ragazzi che, per la mia generazione, siamo scappati dalla campagna. L’abbiamo rifiutata e quasi ce ne facevamo una vergogna nel parlarne con altri. Ma anche e soprattutto perché i nostri genitori, sottopagati, auspicavano qualcosa di più remunerativo per noi: una vita più agiata.

Quella specifica domanda dello chef Apuzzo mi ha fatto capire, invece, quanto importante fosse il valore della terra, la bellezza della natura e quanto importanti fossero i prodotti che la stessa ci dona. Così, grazie ai miei genitori che da oltre 50 anni fanno parte della DANIcoop Società Cooperativa Agricola, mi sono avventurato nella grande famiglia Gustarosso e parlando con il patron Eduardo Ruggiero abbiamo condiviso l’idea di portare in giro per la Penisola Sorrentina il pomodoro Gustarosso, così da farlo conoscere a tutti gli operatori Ho.Re.Ca. della zona.

Il valore di mangiar sano

Così, pian piano, iniziando a conoscere altri produttori, imparando tecniche di produzione ed apprezzando le peculiarità di altri prodotti DOP, ho affiancato altre eccellenze al pomodoro Gustarosso: in questo modo oggi ho la forza di comunicare il valore di mangiare cose sane e genuine.

Così, dopo il pomodoro, mi sono avventurato nel mondo della mozzarella, capendo l’importanza di nutrirsi di tale prodotto, in quale quantità e modi con il caseificio Podere dei Leoni. Come con il pomodoro Gustarosso, anche per la mozzarella di bufala del Podere dei Leoni il successo è stato forte, anche se la strada non è stata subito in discesa.

In Penisola Sorrentina la fa da padrone il fiordilatte delle mucche bianche di Agerola (da cui deriva il noto Provolone del Monaco) e la treccia di latte di vaccino. Senza perdermi d’animo e conscio dell’eccellenza della mozzarella di bufala del Podere dei Leoni, ho iniziato a far assaggiare ai ristoratori della zona tale specialità, ed i risultati oggi sono più che sbalorditivi.

Pochi prodotti, ma di qualità

Completano la gamma di prodotti che distribuisco:

  • la farina di Molini Pizzuti, storica azienda salernitana che dal 1953 fa dell’arte molitoria la sua più grande passione;
  • la Pasta Cuomo di Gragnano (Na), azienda che affonda le proprie radici nel 1820, oggi guidata dalla terza generazione della famiglia, i fratelli Amelia ed Alfonso Cuomo, i quali - oggi come allora - utilizzano come ingredienti acqua di sorgente, la migliore semola di grano duro 100% italiana, una lenta lavorazione, una grande passione e uno smisurato amore;
  • l’olio Baldassarre dell’omonima azienda agricola, che produce un prelibato olio extravergine a filiera corta, curando le piante d’ulivo e trasformando il prodotto internamente;
  • le birre Aeffe, azienda salernitana che produce una vasta gamma di birre artigianali.

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